Veganesimo ed Archetipo della Vivisezione

Veganesimo ed Archetipo della Vivisezione

Le persone ci chiedono “Perché sei vegan?” e ci dicono “Io rispetto la tua scelta, tu rispetta la mia!” … ma io vorrei chiedere loro “Perché TU NON sei vegan?” e ancora “Mi chiedi di rispettare le persone che, per palato, causano il martirio di esseri viventi dolci e sensibili?

E’ questo che mi stai chiedendo?

Mi stai chiedendo di essere una persona normale, mi stai dicendo che è normale uccidere creature sane, dolci, indifese, per mangiarle?

Mi stai dicendo che una creatura che non fa del male ad anima viva, che cerca le carezze, che vuole giocare e correre nei prati, è un essere inferiore e invece tu, che prendi esseri dolci e sensibili e li fai brutalmente a pezzi e poi te li mangi, sei un essere superiore?

E’ questo che mi stai dicendo?“.

Sembra che essere vegan sia una pratica aliena, addirittura da bollare come pericolosa. A me sembra abbastanza naturale che, laddove possibile, non si ammazzino esseri viventi che hanno lo stesso sguardo dei nostri cani e gatti che tanto amiamo e che mai mangeremmo.

Essere vegan è normalità, scegliere di non finanziare il martirio e di non prenderne parte, dovrebbe essere una pratica comune e diffusa.

Plutarco lo predicava 2000 anni fa (Del mangiar carne) e dopo duemila anni, dopo che conosciamo ormai, grazie ad internet e alla tv, quanto sensibili ed intelligenti siano gli animali, tutti nessuno escluso, e che sappiamo provano amore e sentimenti allo stesso modo nostro (io direi anche più di noi) e che il loro sistema nervoso è uguale al nostro, che provano paura e dolore come noi, siamo ancora con le stesse usanze dei popoli ante diluvio universale.

Mi stupisce che i vegani vengano ancora considerati “anormali” dopo che è stato provato non solo che si sopravvive senza mangiare carne ma che addirittura si vive meglio, è stato provato che carne e derivati animali sono alla base di tantissime patologie degenerative e ancora mi lascia attonita sapere che chi uccide e si uccide lentamente venga considerato normale.

Da Vinci disse “Verrà il tempo in cui l’uomo non dovrà più uccidere per mangiare, ed anche l’uccisione di un solo animale sarà considerato un grave delitto“… e ancora “E’ vero che l’uomo è il re degli animali, perché la sua brutalità supera la loro. Viviamo grazie alla morte di altri. Già in giovane età ho rinnegato l’ abitudine di cibarmi di carne” e per finire “Colui che non rispetta la vita non la merita“.

L’ARCHETIPO DELLA VIVISEZIONE

Il nostro caro amico buono, Mahatma Gandhi, disse invece questa frase:

Di tutti i crimini neri che l’uomo commette contro Dio ed il Creato, la vivisezione è il più nero.

cucciolo di beagle
cucciolo di beagle

Ci sono esseri umani, nel mondo, in grado di prendere cuccioli come questi e farli morire lentamente, fra atroci sofferenze, per scopi che non hanno ragione di esistere. Le stesse persone alla sera tornano a casa, baciano i propri figli con la stessa bocca che ha ordinato il martirio e li accarezzano con le stesse mani che, fino a poco prima, iniettavano veleni e sofferenze nei corpi di esseri viventi, sensibili ed innocenti, che in silenzio ed in buona fede, si lasciavano uccidere piano, credendo sempre che l’uomo faccia il loro bene.

E’ vero, l’essere umano compie gli stessi crimini verso bambini ed adulti. Nessuno vuole sminuire le violenze contro gli umani ma in questo articolo si parla di animali e della loro sensibilità, del loro amore per l’uomo e del rispetto che ogni uomo dovrebbe avere per loro, nessuno escluso.

Gli animali sono compagni dell’uomo, non sono schiavi.

Gli animali ci insegnano quello che noi abbiamo dimenticato. La natura ci mostra chi siamo, ci insegna l’equilibrio, il rispetto e l’amore. E noi cosa facciamo? Li consideriamo nostri schiavi e li facciamo a pezzi.

Gli animali, soprattutto quelli a cui permettiamo di vivere a contatto con noi, ci insegnano sensibilità ed amore quando li sappiamo cogliere. Hanno un ruolo molto importante, un ruolo di passaggio, di ponte, fra l’insensibilità e la violenza e l’amore puro.

Tante volte infatti la sensibilità è più facile da acquisire prima con l’aiuto degli animali e poi, piano piano, trasferendola alle persone.

Gli animali ci rieducano all’amore, basta non soffermarsi per tutta la vita su di loro, schifando le persone. Fra gli animalisti è un’ideologia diffusissima quella che gli animali siano migliori dell’uomo e che l’uomo faccia schifo.

Così facendo ci si sofferma a vita ad amare solo chi ci ama mentre invece lo stesso Gesù disse “Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano. Se infatti amate quelli che vi amano, che premio ne avete? Non fanno lo stesso anche i pubblicani? E se salutate soltanto i vostri fratelli, che fate di straordinario? Non fanno anche i pagani altrettanto?” (Matteo 5, 44-47).

Amare un animale per molte persone è semplice, molto più semplice che amare un essere umano. Gli animali infatti si lasciano amare, non contrastano il nostro affetto e non ci creano la paura di essere rifiutati che invece, nei rapporti con gli esseri umani, è all’ordine del giorno. Per molte persone, ma non per tutte.

Tanti infatti creano barriere mentali e costruiscono personaggi che credono di essere brave persone solo perché hanno dei figli e un cane, un credo religioso o politico, cultura e tv che da sempre gli dicono cosa fare. Sentono in Tv che mangiare carne fa bene e che il latte contiene calcio e non si pongono alcuna domanda.

Si ammalano ma credono sia genetica ed accada per caso. Sentono dire che la sperimentazione su animali è utile per salvare gli esseri umani e non si chiedono se sia vero. Non si informano. Si schierano. Non importa se sia vero, non importa se sia etico.

Gli animali sono esseri che non hanno dimenticato di essere sensibili e di far parte del creato. Gli animali sono in buona fede verso l’uomo, sono completamente innocenti e privi di qualsivoglia intento di fare del male.

Gatti e cani, ad esempio, quando vengono vivisezionati credono che l’uomo li stia aiutando. Mi chiedo come si possa arrivare ad approfittare di chi, con occhi fiduciosi, ci guarda aspettando che poniamo fine alle loro sofferenze, sapendo di essere noi stessi a causargliele.

E non sto parlando solo di vivisezione…

La vivisezione, come archetipo, incarna il nostro indegno modo di approfittare degli altri, delle persone che ci vengono vicino per ricevere una buona parola, per sentire una carezza e per sentirsi capiti, sì..proprio come fanno i cani. Invece noi, zeppi di paure, credendoci indegni di ricevere e dare amore, combattiamo l’affetto e prendiamo questi corpi, vivi, e li facciamo a pezzi proprio nei momenti in cui avrebbero più bisogno di noi.

Ah volete sapere quando lo fate? Ma come, non ve ne accorgete davvero? Osservatevi… guardate… Quante volte attacchiamo o respingiamo persone a noi care, ferite o disperate, giustificandoci tali atrocità col fatto che ci hanno fatto un torto? Che non ci hanno capiti? Che non ci hanno rispettati o che, chissà quanti anni fa, ci hanno fatto del male?

 

articolo scritto da Daniela Coin

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